Con atto notarile in data 7/11/1996 viene costituita la cooperativa. I soci, tutti volontari, sono otto cui si aggiunge un socio sovventore.
La sede legale ed operativa è messa a disposizione, a titolo gratuito, dal comune di Costa Masnaga, in via Beretta Andina, all'interno del centro sociale, in un ampio locale di proprietà del comune stesso.


Nei primi giorni dell'anno viene iniziata l'attività lavorativa. I primi due lavoratori sono due dei soci fondatori che, con l'aiuto di alcuni dei soci volontari, acquisiscono e portarono a termine le prime commesse. Le commesse sono costituite dall'assemblaggio di componenti meccaniche. A partire dalla seconda metà dell'anno viene stipulato un importante contratto di lavoro - l'assemblaggio di contenitori per orologi di una marca famosa – che consente il consolidamento dell'attività e l'inserimento graduale di nuove unità lavorative.
Man mano si acquisiscono nuovi committenti che ampliano le tipologie di lavorazioni.


Il lavoro continua regolarmente se pur in dimensioni modeste fino alla fine dell'anno 1999. In questo periodo si aprono nuove ed importanti prospettive una su tutte l'assemblaggio di espositori promozionali per il settore della cosmesi. A questo punto lo spazio messo a disposizione dal comune di Costa Masnaga si rivela insufficiente sia per lo svolgimento del lavoro che per il magazzinaggio dei pezzi da lavorare.
La scelta che si presenta ai soci è fra il rinunciare alle commesse, mettendo però a rischio la sussistenza stessa della cooperativa ed il ricercare una sede più adeguata alle nuove esigenze.
Si opta, coraggiosamente, per la seconda alternativa.
Dopo varie ricerche viene reperito un immobile perfettamente idoneo alle subentrate necessità.
Si tratta di un capannone di recentissima edificazione situato nel comune di COSTA MASNAGA in via per Rogeno, 19 della metratura di mq. 500, ben strutturato, luminoso, con piazzale esterno per le operazioni di carico/scarico e il parcheggio dei mezzi di trasporto dei lavoratori.
Il capannone è di proprietà di terzi e quindi dovrà essere pagato un canone di locazione. Detto canone, pur rientrando nello standard di quanto richiesto nel territorio per immobili ad uso industriale ed artigianale, è piuttosto elevato se rapportato alla piccola realtà rappresentata dalla cooperativa. Per questo viene definita "coraggiosa" la decisione dei soci di lasciare un immobile concesso dal comune a titolo gratuito per uno con un costo di locazione elevato.


Nel mese di maggio viene operato il cambio della sede.
Il nuovo capannone viene dotato di tutti gli impianti necessari per lo svolgimento delle varie attività anche in osservanza delle normative previste dalla L. 626 in materia di sicurezza. Le spese che si sostengono per l'operazione di trasferimento nella nuova sede sono ingenti ed in più vengono acquistati un nuovo autocarro per il trasporto delle merci e diverse attrezzature. I finanziamenti vengono reperiti, inizialmente presso i due istituti di credito con i quali già si intrattengono rapporti di lavoro e, successivamente, con un finanziamento dalla Regione Lombardia ai sensi della Legge n.16/1993. L'automezzo viene invece finanziato da un contratto leasing pagabile in 36 mesi.


La cooperativa sviluppa gradatamente la propria attività, cogliendo le varie opportunità che man mano si presentano, costituite da interessanti proposte di commesse da parte sia delle aziende con le quali intrattiene già rapporti che di altri clienti che nel frattempo si acquisiscono. Crescono gradatamente i ricavi ed il numero degli addetti.


Le lavorazioni che la cooperativa è in grado di effettuare sono svariate. Il volume di lavoro è notevole e così pure il numero degli occupati.Ancora una volta si presenta la necessità di avere a disposizione uno spazio operativo più ampio.
I vari contatti avuti al riguardo con gli amministratori comunali di Costa Masnaga si sono rivelati fruttuosi in quanto il comune sta proprio in questo periodo mettendo a punto un piano di edificazione di capannoni ad uso artigianale ed industriale nel territorio comunale ed è disponibile a riservarne uno per la cooperativa.


Nel mese di febbraio si coglie l'opportunità di un cospicuo finanziamento offerto dallo speciale bando "sovvenzione globale CRES" indetto dalla fondazione della provincia di Lecco (in associazione con la Regione Lombardia, il FSE ed il Ministero del lavoro) per incrementare ulteriormente la sfera produttiva. Previa la stipulazione di un accordo di partnership con la cooperativa IL GRAPPOLO di Oggiono si inizia una nuova attività di lavorazione dell'alluminio che verrà svolta nel capannone di via per Rogeno. La produzione tradizionale verrà spostata nella nuova sede.
In data 12 ottobre viene stipulata una convenzione con il comune di Costa Masnaga con la quale questi ci concede in comodato gratuito, per un periodo di anni 20, un immobile in corso di edificazione sito in via Roma. Il capannone avrà superficie di mq. 950 posti su due piani. La cooperativa dovrà provvedere a proprie spese alla realizzazione delle opere di finitura interna e degli impianti tecnologici necessari per la fruizione dell'immobile per una spesa stimata di circa € 130.000,00.


Ultimati i lavori, tra il mese di luglio e di agosto vengono effettuate le operazioni di trasloco. La nuova sede di via Roma e il capannone di via per Rogeno offrono tutto lo spazio necessario per svolgere le produzioni. Unica nota negativa: le spese sostenute per la finitura del capannone di via Roma sono state di importo assai più elevato di quelle preventivate (si è potuto farvi fronte anche grazie ai contributi ottenuti.


L'attività prosegue in modo regolare con incremento del numero di persone occupate e del volume d'affari e quindi si avverte nuovamente la necessità di un maggiore spazio operativo. Verso la fine dell'anno ci viene offerta la possibilità di acquisire, in locazione, il capannone adiacente alla sede di via Roma. Con l'intermediazione dell'amministrazione comunale si iniziano trattative con il proprietario.


Nel mese di aprile 2007 si stipula il contratto di locazione per anni 12 del nuovo capannone. A nostro carico sono le spese degli impianti e di alcune finiture (l'apertura di passaggi fra le due unità immobiliari, l'abbattimento dei muretti di separazione, l'asfaltatura degli spazi esteri). Ancora una volta si devono sostenere spese considerevoli cui si fa fronte con i nostri mezzi e con il contributo della Fondazione provincia di Lecco. Per la prima volta però i ricavi rimangono pressoché invariati rispetto all'anno precedente così come il numero degli addetti.


Nei primi mesi dell'anno si coglie l'opportunità di stipulare un contratto di collaborazione con una persona esperta, per sviluppare il settore alluminio che non aveva fin qui risposto alle aspettative di crescita. Si acquisisce, con contratto leasing, un macchinario tecnologicamente avanzato del valore di € 75.000,00, da affiancare a quello di cui già si dispone. Messe a punto tutte e tre le strutture di cui ora si dispone (due capannoni in via Roma e uno in via per Rogeno) cominciano, purtroppo, a farsi sentire gli effetti della terribile crisi che sta investendo tutto il mondo produttivo ed economico. Nei mesi a seguire (da luglio) le difficoltà a reperire commesse aumentano gradatamente. Subiamo una grave contrazione del volume di lavoro tale da costringere il C.d.A. a convocare l'assemblea dei soci (novembre) per esaminare lo stato di crisi ed adottare drastici provvedimenti. Si decide di tagliare, ove possibile, le spese di gestione, principalmente con la rinuncia del capannone di via per Rogeno (con il concentramento di tutte le attività nei due immobili di via Roma) e di ricorrere, ove necessario, alla cassa integrazione guadagni. La situazione è piuttosto pesante così come le prospettive per il futuro. Tutti gli sforzi, alla fine di questo anno, da catalogare come il peggiore della storia della cooperativa, sono tesi alla pura sopravvivenza, possibilmente senza il ricorso a tagli dell'occupazione.


L'anno inizia all'insegna della massima precarietà, con scarsità di commesse e difficoltà a coprire tutte le ore lavorative del personale in carica. A volte si ricorre alla settimana breve con utilizzo delle ferie arretrate. A titolo cautelativo si inoltra la domanda di cassa integrazione guadagni (CIG).
A fine gennaio viene chiusa definitivamente l'unità locale di via per Rogeno con il rilascio del capannone ed il trasferimento di tutti i macchinari e le attrezzature nella sede di via Roma.
Quale primo risultato positivo si ottiene una notevole riduzione dei costi di gestione, con invariata potenzialità produttiva.
Se pur con qualche problema non si fa ricorso alla cassa integrazione sfruttando al meglio la flessibilità operativa consentita dai contratti a termine.
A partire dal mese di aprile si verifica invece una inaspettata inversione di tendenza e gli ordinativi cominciano ad affluire con maggiore regolarità. Il miglioramento in tal senso è progressivo e si consolida nella seconda metà dell'anno.
Non è più necessario cautelarsi con la richiesta di CIG, anzi si devono operare diverse assunzioni, con contratti a termine, per far fronte alle commesse.
Il risultato annuale complessivo è più che buono..
A far da contrasto con questo positivo evolversi dell'andamento dell'attività, un grave accadimento viene a funestare la vita della cooperativa. Nel mese di agosto muore il presidente/socio fondatore Flavio Dalla Libera che importante ruolo ha rivestito nella nascita e nella crescita della stessa. Grande è il senso di commozione e di cordoglio in tutti, non solo in quelli che hanno lavorato al suo fianco ma anche in coloro che hanno avuto modo di apprezzarne le eccezionali doti umane.
Difficile sarà colmare il vuoto che ha lasciato.


Il trend positivo registrato a partire dalla seconda metà dell’anno precedente è continuato nel corso di tutta l’annualità. I risultati complessivi dell’esercizio sono stati eccezionalmente buoni, sia in termine di fatturato (+ 28,48%) che in termine di occupazione (+ 22,43%). E’ stato possibile effettuare importanti investimenti e anche programmarne altri per il futuro.


L’andamento dell’anno è buono pur con un calo del fatturato del 3,5% rispetto al 2010 (anno eccezionale e, si presume, irripetibile). Si è comunque riusciti a mantenere invariato il livello occupazionale. Viene sostituito il vecchio autocarro per il trasporto delle merci con uno nuovo ed apportati alcuni perfezionamenti agli impianti, agli immobili ed ai presidi di sicurezza.